Quando tristezza, paura o ansia, non passano
É faticoso stare nelle emozioni difficili, soprattutto quando durano nel tempo.
Ci sono delle emozioni cui non sappiamo dare una spiegazione. É normale essere pervasi dalla tristezza dopo un lutto o una separazione, ma non sempre sappiamo trovare una causa al nostro ‘stare male’.
Quante volte da piccoli ci siamo sentiti dire: ‘Non piangere!’ o ‘Non aver paura’!. Poi si cresce, con la convinzione che paura, rabbia tristezza, siano emozioni sbagliate, in un mondo che ci vuole sempre al top, positivi, performanti.
Se mi accorgo quindi di provare una profonda tristezza o di essere immobilizzata dall’ansia e dalla paura, penserò di essere sbagliata (perchè questo è quello che ho imparato da piccola) e proverò vergogna. Ma non è così!. Le emozioni, tutte, sono importanti, perchè ci dicono qualcosa di noi e vanno ascoltate.
Dobbiamo pensare alle emozioni come dei campanelli d’allarme, che ci segnalano che qualcosa nella nostra vita non ci fa stare bene e va cambiato. Quando il corpo ci manda un segnale di dolore, in genere lo ascoltiamo e andiamo dal dottore per capire cosa non va, la mente si comporta allo stesso modo. Magari ci siamo convinti che ‘dobbiamo farcela da soli’; ma non sempre questo è possibile.
Per superare un periodo di tristezza profonda, che dura da tempo, o di ansia, magari con attacchi di panico, occorre adottare un punto di vista esterno, qualcuno cioè che ci aiuti a prendere distanza da quell’emozione, così forte, che ci tormenta.
Cosa ci sta dicendo? Da dove viene? Che senso ha per noi?.
É nella relazione che si crea con il terapeuta, che ascolta senza giudizio, che possiamo far luce sulle emozioni che proviamo, dar loro un senso, diventare consapevoli.
“Il compito della terapia è aiutare le persone a riconoscere e ‘fare amicizia’ con le reazioni che si attivano in loro, invece di reagire a esse con allarme, evitamento o interpretazioni negative”, J.F.
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